Farine e autolisi
Farine e autolisi
Salve avrei da chiedervi un consiglio, in pratica ultimamente sto provando a fare impasti per pizza con autolisi e ho constatato con le mie mani che ogni farina ha il suo grado di assorbimento, mi sono trovato quindi ad impastare autolisi dove non riuscivo proprio a far si che tutta la farina fosse idratata e impastata.. altre volte mi sono trovato con autolisi morbidissime appiccicose che facevano fatica anche a staccarsi dalle dita.. tutto ciò utilizzando una idratazione al 55% di acqua... voi come vi regolate per povviare a questo inconveniente? grazie.
Re: Farine e autolisi
per cortesia non mettetemi davanti altre techiche altrimenti le devo sperimentare tutte!!! per come sono fatto!!!
volendo rimanere sull'autolisi gradirei davvero sapere se è possibile scendere con l'idratazione se so già che la farina assorbe poco... e viceversa se assorbe molto..
come fate voi???

volendo rimanere sull'autolisi gradirei davvero sapere se è possibile scendere con l'idratazione se so già che la farina assorbe poco... e viceversa se assorbe molto..
come fate voi???
Re: Farine e autolisi
Ciao, io faccio l'autolisi da sempre.. metto tutta la farine e l'80 % dell'acqua . Utilizzo l'impastartice a spirale.
Forno: FAL – Alfa Refrattari
Farina: Caputo Pizzeria – Mulino Marino - Mulino Petra
Pirometro: Laser infraroSSi con puntatore
Impastatrice : Puglisi a Spirale.
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Re: Farine e autolisi
Io faccio l'idrolisi, cioè tutta l'acqua e pari peso della farina.
Re: Farine e autolisi
Scusami, ma questo e' l'idrolisiSauzer ha scritto:Ciao, io faccio l'autolisi da sempre.. metto tutta la farine e l'80 % dell'acqua . Utilizzo l'impastartice a spirale.

Re: Farine e autolisi
Ma no , la variabile della quantità d'acqua nella farina non apporta differenze , quella può variare dalla tempistica che si vuole fare , posso modificare una variabile tra il 65 e l'80% dell'acqua (sempre tutta la fatina) in base alla tempistica.Pere153 ha scritto:Scusami, ma questo e' l'idrolisiSauzer ha scritto:Ciao, io faccio l'autolisi da sempre.. metto tutta la farine e l'80 % dell'acqua . Utilizzo l'impastartice a spirale.
Ti allego uno stralcio che avevo trovato in rete.
La tecnica dell'autolisi consiste nella preparazione di un impasto tramite il metodo semidiretto utilizzando della pasta di riporto, o attraverso un pre-fermento. È una metodica di impasto impiegata spesso durante la prima fase in processo di panificazione. Questa tecnica conferisce al prodotto finale un sapore caratteristico, un ottimo sviluppo e la possibilità di una più lunga conservazione.
L’utilizzo di questo metodo permette infatti di rendere l’impasto più elastico, dalla consistenza liscia malleabile, con migliori capacità di assorbimento dell’acqua e più ampia alveolatura. Rende il prodotto finale più morbido e saporito, permettendo di ottenere un risultato soffice e gustoso.
Tutti i vantaggi di questa tecnica sono il risultato di diversi processi, fisici e chimici, che avvengono durante il riposo della pasta.
L’autolisi si divide in tre diverse fasi:
- Miscelazione iniziale di farina ed una parte dell’acqua totale necessaria
- Riposo dell’impasto autolitico risultante
- Preparazione finale dell’impasto
Si inizia quindi preparando un impasto autolitico.
Un impasto autolitico è preparato impastando (in maniera particolarmente delicata) la farina, ed una parte dell’acqua prevista dalla nostra ricetta, circa il 55%.
Questo primo impasto va quindi lasciato a riposare per il tempo necessario, periodo che può durare dai venti minuti, fino a persino ventiquattro ore. La durata di questo lasso di tempo viene definita dalle caratteristiche della farina stessa, infatti, più questa è forte e resistente, più sarà il tempo necessario perché sia pronta per la terza fase. È proprio questo riposo che definisce la fase di autolisi.
Trascorso il periodo di autolisi è il momento di lavorare l’impasto finale ottenuto. Si vanno ad aggiungere tutti gli altri ingredienti necessari alla ricetta, ossia il lievito, quel 45% restante di acqua, il sale e l'olio (se previsto). È questa tecnica a conferire al prodotto finale un sapore caratteristico, insieme ad shelf-life più lunga, riducendo i tempi di lavorazione, e dando all’impasto una consistenza liscia, una formatura agevole e un prodotto che si presenta voluminoso e con una mollica soffice.
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Re: Farine e autolisi
Io pensavo che per l autolisi fosse "obbligatorio" usare l acqua al 55% della farina, mica per altro ma per ottenere un impasto più solido...tipo biga.
Nell idrolisi non si usa acqua calda?
Pere153 ha scritto: Scusami, ma questo e' l'idrolisi
Nell idrolisi non si usa acqua calda?
Chi fosse interessato può visionare il mio angolo test pizza in teglia
http://www.laverace.info/forum/viewtopi ... =10&t=5462
Sizu
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Sizu
Re: Farine e autolisi
Non si usa mai l'acqua calda!!!Sizukiolupin ha scritto:Io pensavo che per l autolisi fosse "obbligatorio" usare l acqua al 55% della farina, mica per altro ma per ottenere un impasto più solido...tipo biga.
Pere153 ha scritto: Scusami, ma questo e' l'idrolisi
Nell idrolisi non si usa acqua calda?

Se impasti con acqua calda l'impasto si strappa in fase stesura.
Re: Farine e autolisi
[quote="Sizukiolupin"]Io pensavo che per l autolisi fosse "obbligatorio" usare l acqua al 55% della farina, mica per altro ma per ottenere un impasto più solido...tipo biga.
Siku , nella panificazione le regola "obbligatorio" non esiste in senso assoluto , la qualità di ogni prodotto ottenuto è in base alla tua conoscenza della materia . Pensa in primis all'idratazione di un impasto , non esiste una "più giusta" , esiste un punto pasta che deve andare bene per per e per quello che vuoi ottenere.
Siku , nella panificazione le regola "obbligatorio" non esiste in senso assoluto , la qualità di ogni prodotto ottenuto è in base alla tua conoscenza della materia . Pensa in primis all'idratazione di un impasto , non esiste una "più giusta" , esiste un punto pasta che deve andare bene per per e per quello che vuoi ottenere.
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Re: Farine e autolisi
ma nessuno ha risposto alla mia domanda...