COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

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salernopizza
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Re: COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

Messaggio da leggere da salernopizza »

ramirez ha scritto:Pedro hai risposto bene !
Aggiungo che l'autolisi in genere si fa con p/l sopra lo 0,7 e con farine di forza come dice
Pedro, si usa questa tecnica anche quando si e' in presenza di FN alti che superano i 330 secondi.
Decidere di usare una tempistica o l'altra questo e' in funzione della qualità' della farina , dalle temperature, dalla quantità di lievito, generalmente le 12 ore si impiegano con una farina che sia sui 230-240 di W con 11,50-12% di proteine, 24 ore si fanno a partire da una Caputo pizzeria, ma come ho detto tutto dipende dalle altre variabili.
Aggiungo inoltre che l'autolisi la si può' anche fare su farine che non abbiano difetti come accennato sopra, come si usa fare in questo forum , questa tecnica fa si che si abbia un prodotto finito più leggero , più alveolato, e anche con flavor maggiore.
Comunque trovi in questo forum parecchie discussioni che ti aiuteranno nella fattispecie.
grazie 1000 :YMAPPLAUSE:

una cosa , per correggere con manitoba una farina un pò debole, il disciplinare detta una range massimo. Tu come ti regoli applichi proporzioni per arrivare alla W desiderata? in giro ho trovato questo sistema secondo la tua esperienza è valido?


"Allora se abbiamo a disposizione due tipologie di farine, una W240 e l' altra W400 e volessimo usare il 80% della prima e il 20% della seconda faremo:

240 x 80= 19200

400 x 20= 8000

quindi 19200+8000 = 27200

27200 :100 = W 270"
ramirez
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Re: COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

Messaggio da leggere da ramirez »

Esatto proprio così !
Si esegue questo semplice calcolo.
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ZioZucchino
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Re: COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

Messaggio da leggere da ZioZucchino »

salernopizza ha scritto: ...
"Allora se abbiamo a disposizione due tipologie di farine, una W240 e l' altra W400 e volessimo usare il 80% della prima e il 20% della seconda faremo:

240 x 80= 19200

400 x 20= 8000

quindi 19200+8000 = 27200

27200 :100 = W 270"
Metodo tanto più approssimativo quanto più differenti sono le farine.

Prova a mescolare una manitoba con una barilla e vedi se riesci ad ottenere la farina ideale per la verace dei tuoi sogni...
ramirez
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Re: COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

Messaggio da leggere da ramirez »

Non voglio ritornare su questo discorso esibendo la" patente di guida" tutte le volte, sarebbe antipatico da parte mia e poco costruttivo nei confronti di tutti.
Quello che scrivo fa parte dell'esperienza di una vita lavorativa, se volete credermi bene altrimenti e' lo stesso, quando affermo che questo e' il sistema per calcolare i mix di farina non esprimo un pensiero personale ma bensì una tecnica comune a chi opera nel settore, i dati attesi e quelli riscontrati (prove fatte infinite volte con analisi alveografiche e farinografiche) sono molto simili ,e rientrano nell'errore della metodica,tutto questo anche con farine molto diverse di qualità. Non esistono altri sistemi.
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ZioZucchino
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Re: COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

Messaggio da leggere da ZioZucchino »

Che non esistano altri sistemi non significa che quel sistema sia preciso (o, per meglio dire, che sia possibile dire esattamente quanto possa essere impreciso).
Ad ogni modo manco io voglio tornare sulla questione.

Inutile cercare di fare considerazioni distaccate e prive di preconcetti con chi su questo argomento si ostina ad avvalersi del "tutti fan così" e del fatto che "questo sistema fa parte della pratica comune".
:wink:
ramirez
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Re: COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

Messaggio da leggere da ramirez »

Veramente chi si ostina sei tu!!
Alberto Guidorzi avrebbe detto che la differenza tra quello che affermi tu e quello che affermo io è che la tua è una opinione .la mia invece è una affermazione suffragata dai fatti , le opinioni rimangono tali purtroppo.........
Comunque basta informarsi presso i molini stessi , la ditta Chopin costruttrice dell'alveografo consiglia essa stessa di usare questo sistema, ma poi più bello di dirti che io l'ho usato con successo per 35 anni ....naturalmente con prove e contro dove...che vuol dire dati analitici alla mano...............
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salernopizza
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Re: COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

Messaggio da leggere da salernopizza »

ramirez ha scritto:Esatto proprio così !
Si esegue questo semplice calcolo.
grazie mille ramirez sei gentilissimo :D

c'è anche qualche sistema che mi possa aiutare a risalire alla forza della farina, dal solo contenuto di proteine presenti nella maggior parte delle tabelle nutrizionali sulle confezioni ?
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ZioZucchino
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Re: COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

Messaggio da leggere da ZioZucchino »

ramirez ha scritto:Veramente chi si ostina sei tu!!
Alberto Guidorzi avrebbe detto che la differenza tra quello che affermi tu e quello che affermo io è che la tua è una opinione .la mia invece è una affermazione suffragata dai fatti , le opinioni rimangono tali purtroppo.........
Comunque basta informarsi presso i molini stessi , la ditta Chopin costruttrice dell'alveografo consiglia essa stessa di usare questo sistema, ma poi più bello di dirti che io l'ho usato con successo per 35 anni ....naturalmente con prove e contro dove...che vuol dire dati analitici alla mano...............
Il tuo amico guidorzi sul fatto che la tua (opinione) è "suffragata dai fatti" ti avrebbe risposto (con questa faccia: :)) :)) :)) ) :
"quali fatti ?" "quale dimostrazione teorica" ?

Passo e chiudo.
ramirez
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Re: COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

Messaggio da leggere da ramirez »

Questa è la ditta che costruisce l'alveografo e quindi se non lo sa lei :
http://www.chopin.fr/media/produits/pdf ... lab-fr.pdf
Questo è Aldo Bongiovanni mugnaio e noto bloggatore:
http://fysis.it/4154/panificazione/appr ... ta-calcolo
Caro Zucchino siccome ti ritengo persona intelligente (anche se le faccette del post precedente mi contraddicono) cosa credi che a 64 anni stia qua a raccontare secondo te? Cosa me ne viene in tasca ? se non dare un contributo alla conoscenza del settore. Siamo in un forum dove ci riteniamo persone adulte e vaccinate se non abbiamo fiducia tra di noi cosa stiamo qui a perdere tempo per che scopo ?
La verità in tasca non c'è l'ho sicuramente io però ho la presunzione di sapere almeno raccontare quello che ho vissuto , poi chiaro che non posso con la teoria riuscire a spiegare tutto, un esempio in questo forum che si usa fare l'autolisi , cosa che io ho contestato perchè secondo me non è possibile addirittura usare il LN assieme all'autolisi, invece contrariamente a quello che sostengo riescono a fare ottimi risultati a dimostrazione che la pratica poi alla fine ha sempre ragione perchè basta guardare alle fotografie dei risultati ottenuti.
Questo per dire che poii assieme si diventa grandi ,io ho imparato tantissime cose in questi forum e ne sono contento.
Come dire Zuc ..........adesso prova a postare tu i supporti alla tua tesi :D felice :D felice !!!
ramirez
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Re: COME SI LEGGE UNA SCHEDA TECNICA DI UNA FARINA?

Messaggio da leggere da ramirez »

salernopizza ha scritto:
ramirez ha scritto:Esatto proprio così !
Si esegue questo semplice calcolo.
grazie mille ramirez sei gentilissimo :D

c'è anche qualche sistema che mi possa aiutare a risalire alla forza della farina, dal solo contenuto di proteine presenti nella maggior parte delle tabelle nutrizionali sulle confezioni ?
Diciamo che c’è una discreta correlazione tra quantità di glutine secco sul secco e W alveografico , infatti spesso tra addetti del settore questa correlazione viene ampiamente usata.
Però la condizione essenziale è che il glutine sia determinato con lo stesso “metro”, cioè che l’analisi del glutine sia eseguita con una apparecchiatura che si chiama lavaglutine della ditta Perten , riconosciuto come metodologia ISO.
Questo perché spesso si sparano numeri a volte poco comprensibili per chi non è del settore , parlo ad esempio per chi lo determina sull’umido tal quale , la metodica sopra citata invece prevede di seccare il glutine estratto dal lavaggio eseguito dal lavaglutine , pesato e poi riportato sul secco.
Tra due farine che hanno la stessa quantità di glutine ci può essere una oscillazione di 20-30 punti di W se parliamo di farine che appartengono alla fascia medio- bassa di qualità , mentre la differenza è sostanzialmente maggiore se parliamo di farine cosiddette di forza (anche 50-60 punti).

Un limite abbastanza consistente è insito nella metodica stessa , cioè il condurre l’analisi con idratazione costante fissata a 50% è un errore non da poco, l’assorbimento di una farina non è dettato solo dalla quantità di proteine ma anche dalla granulometria e dal danneggiamento degli amidi durante il processo di molitura, quest’ultimo aspetto in particolare , infatti se andiamo ad eseguire l’analisi alveografica di una stessa farina , una con amidi danneggiati e l’altra senza amidi danneggiati , vediamo delle differenze sostanziali sia del W che del P/L in quella con amidi danneggiati . Oltre a questo aspetto poi se prendiamo in considerazione farine di forza che hanno degli assorbimenti alti (60% o più) sicuramente abbiamo una analisi alveografica falsata perché l’impasto chiaramente risulterà più duro e quindi conseguentemente P/L magari elevati. Se poi prendiamo in considerazione gli sfarinati di grano duro come la semola rimacinata la curva alveografica è fortemente falsata perché ha degli assorbimenti che superano anche il 70%, infatti escono dei P/L astronomici (1,5-2)
La cosa migliore sarebbe eseguire l’analisi in “idratazione adattata” cioè seguendo il reale assorbimento in tal caso si avvicinerebbe alla realtà , un fornaio infatti mette l’acqua che assorbe la farina stessa .
L'indice di elasticità IE che non è mai stato valutato , invece ha un suo significato sicuramente più attendibile del P/L che è falsato come detto sopra dall’analisi eseguita in idratazione costante . L’indice IE invece risulterebbe uguale sia in idratazione adattata che con idratazione costante di conseguenza più affidabile.
Non vi parlo poi della manualità dell’operatore che esegue l’analisi , la soggettività di chi opera con queste apparecchiature , per questo negli ultimi anni attraverso dei Ring test si è cercato di trovare una certa uniformità di interpretazione.
In conclusione l’analisi alveografica seppur universalmente accettata rimane un giudizio limitato e “zoppicante” per i motivi sopra esposti , sono molto più affidabili le analisi farinografiche ed estensografiche eseguite in idratazione adattata e quindi molto più reali come test imitativo.
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