Sapevo puntualmente che venivi a parare su queste cose
Cerco quindi di spiegarmi con scienza e coscienza cercando di fare una disamina onesta.
Sopra ho parlato di granulometria accennando al fatto che farine derivate da grani soft o extrasoft hanno granulometrie fini e sono anche deboli come qualità , mentre invece all'opposto farine di forza costruite in genere con grani hard o mediohard hanno granulometrie più grosse .
Quest'aspetto è abbastanza rilevante se si considera che deve essere inserito in un contesto che non è il kilo di farina che uso in casa dove la miscelazione è sufficiente a soddisfare i miei bisogni , mi spiego sicuramente in un sacchetto di un kg non c'è demiscelazione , in un molino di portata industriale questo aspetto diventa importante quando considero delle cisterne che caricano 300 q.li di farina e vanno a scaricare a 3-400 kilometri di distanza e i movimenti che subisce il carico di farina sono diversi , consideriamo il carico della cisterna dove la farina viene inviata nella cisterna sfruttando la caduta , consideriamo i movimenti stessi della massa dentro il silos -cisterna , consideriamo lo scarico che avviene mediante aria compressa che spara la farina in un ciclone che scarica in un silos.
Tutto questo porta a possibili demiscelazioni nella massa intera di farina , tutto questo perchè le granulometrie delle due farine sono differenti, una farina molto fine si comporta come il talco , leggera e tende a galleggiare sopra una farina più pesante .
Ora con la frase :
La non corretta miscelazione con farine molto distanti di qualità è piuttosto problematica.
Intendevo dire che se ho demiscelazione, come sopra ho spiegato, la differenza in qualità tra due farine all'opposto del livello qualitativo , vale a dire un 100W contro un 350 di W , è netta e grande !! Chiaramente tutto questo si ripercuote a livello tecnologico e di qualità del prodotto finito !
Ecco perchè e sempre auspicabile miscelare farine che siano abbastanza vicine di qualità , perchè il salto netto di qualità e molto limitato in questo caso, ma sopratutto e questa è la cosa più importante difficilmente ho demiscelazione perchè le granulometrie sono simili .
Paradossalmente la qualità di una farina la si potrebbe giudicare in base ad una analisi granulometrica , per il motivo sopra accennato dove da grani soft ottengo farine fini e basse di qualità , da grani hard ottengo farine più grosse di granulometria e con qualità alta, e da grani mediohard ottengo farine a metà diciamo per farla breve tra grossa e fine e anche con qualità medie . Poi ci sono anche le eccezioni (poche a dir la verità) dove da alcuni grani soft ottengo farine di medio-alta qualità.
Sopra ho parlato della cisterna di farina da 300 q.li ma il problema si è ripresentato anche in un sacco da 50 kg, abbiamo riscontrato da esperienze fatte sui reclami avuti , che la demiscelazione può avvenire anche nel sacco da 50 kg , l'insaccatrice infatti muove in continuazione la confezione per far si che la farina venga in qualche modo compressa nella confezione ,questi movimenti possono essere forieri di demiscelazioni.
Allora si è preferito miscelare qualità simili , che con questo concetto voglio semplicemente affermare non molto distanti in qualità, in modo da evitare queste fastidiose demiscelazioni.
Spero di essermi spiegato , ho cercato sopratutto di farla breve ma il discorso era complesso e non voglio farne un romanzo perchè in alcuni casi lo si è combattuto con modifiche impiantistiche .
L'altra caratteristica alveo grafica p/l e' invece attendibile come il W , vale a dire che con la stessa regola della croce riesco a correggere questa caratteristica, la,attendibilità anche è accettabile.
Rispondo alla ultima domanda di Zuc ... che ho visto che vuole portarmi dalla sua parte a tutti i costi
Se io faccio un mix con farine che non abbiano distanze abissali , vale a dire un 370 di W con una che ne ha 280 di W e vado a verificare con analisi alveografica il risultato del mix la differenza tra il dato atteso e quello reale sono sicuro che rimane al di sotto di quel 5% che accennavo sopra .
Se invece faccio un mix tra un 100 di W e un 370 di W diciamo che la differenza tra il dato atteso e quello reale percentualmente può superare il 5% ma non ad esempio l'8%...che è poi l'errore strumentale indicato dal costruttore , ecco perchè sostengo che tutto sommato possiamo farli rientrare nell'accettabilità.
Non è assolutamente una tecnica empirica tanto più che(come sopra indicato) l'ho usata anche per costruire i mix di grano che potevano essere rappresentati anche da 4 singole varietà, ottenendo (ripeto) risultati accettabili.
Tanto poi per rispondere anche al famoso quesito

di fare la verace con una manitoba e una farina barilla io rispondo che tranquillamente si può fare , in questo caso miscelerei un 200 di W con un 370 di W (sparo dei numeri) e ottengo un mix la cui attendibilità sarà soddisfatta dal dato reale .
Questa che ho raccontato sopra ...credetemi ha scatenato anche notti insonni .....personalmente sono persona riservata e schiva e molto sensibile , immaginatevi poi quando arrivavano reclami come il respingere cisterne di farina ...come potevo stare dal punto di vista morale!!
Bastava una semplice demiscelazione e magari la superficie della massa era differente in qualità , il campione molto spesso veniva prelevato in superficie e il risultato era sfavorevole!!
Ma le difficoltà non erano solo queste perchè poi tramite dei ring test scoprivamo che la stessa farina analizzata nel laboratorio aziendale del molino era diversa in qualità rispetto a quella analizzata dall'industria alimentare.
Ecco perchè ripeto in continuazione che l'analisi alveografica ha dei limiti insiti nella metodica stessa , con una nota azienda alimentare a livello nazionale trovammo l'accordo di mettere assieme gli analisti per far si che operassero metodicamente alla stessa maniera e in questo caso siamo riusciti ad avere una certa corrispondenza e il gap si riduceva moltissimo.
La smetto qui altrimenti divento ingestibile.
Dimenticavo la richiesta finale di Zucchino :
Il blog di Bongiovanni lo conosco molto bene in passato ho avuto modo anche di esprimermi in merito alle ipotesi dello stesso.
Sul lievito naturale mi sono interessato sia dal punto di vista pratico (LNL) che dal punto di vista teorico cercando di studiare la situazione perchè è un argomento complesso .
Sono a disposizione al di fuori chiaramente dei miei impegni quotidiani naturalmente ...che vuol dire con un po di pazienza arriviamo.