Pizze cotte nel forno a legna trasformato in forno a GAS
Il forno ha superato brillantemente la prova, platea sempre a 400 gradi, spesso a 450°, bastava alzare al massimo la fiamma e mentre preparavo la pizza, dopo la pausa per mangiare, la platea passava dai 360 che trovavo con la fiamma al minimo al 440°.
La prima raffica è stata di 3 pizze, ha retto benissimo, tolta la prima la zona dove era la pizza era a 390°, avevo infornato sui 420°, direi perfetto!
PEr l'uso invernale è veramente comodo, accendi e puoi fare altro, non devi star dietro a niente, pulire il forno, lo spazio c'è in abbondanza...
Veniamo alle pizze:
I 4 panetti centrali sono fatti con la ricdtta invernale di Dario, 20% di PDR con 24h a TA e 6gg di frigo:
acqua 1000
farina 1500
lievito 0,6
sale 45
+ 20% di PDR
Gli altri impasti erano ancora piu estremi, per cercare di scoprire i segreti di Napoli
quelli piu a sinistra sono fatti cosi:
partendo dalla ricetta sopra, dunque dalla stessa PDR fatta mercoledi scorso, stavolta dopo 24h non l'ho messa in frigo ma aggiunta ad un nuovo impasto:
acqua 1000
farina 1500
lievito 0,3
sale 45
di cui il 30% PDR fresca, di un giorno.
In pratica essendo in forze la PDR ho dimezzato il lievito, ho fatto questo ogni giorno, gli ultimi 2gg con la farina D'emilia.
Terzo esperimento, panetti a destra, piu estremo, niente LBF ma riporto continuato per 6gg agiunto per i primi 3gg ad un impasto di pari peso, cioè 50% pdr 50% impasto nuovo. In altri termini 100% di PDR aggiunta
Gli ultimi 3gg sentendo troppa acidità e odore alcolico sono passato a 40% PDR e 60% impasto fresco, usando la F.lli D'emilia.
Questo è stato dichiarato piu buono dei 3!!!
Ecco la pizza che ha generato:
questa quella dell'altro esperimento:
e quella con 20% di riporto:
Marinara con impasto senza LBF:
Poi con gli altri 2 impasti, che non ricordo piu gli abbinamenti....
cacio e pepe:
notare il cornicione "gelatinoso":
e il tunnel Orvieto-Napoli
Caprese:
Margherita con parmigiano:
miscuglio di ingredienti finale:
foto varie....
bell esperimento